giovedì 28 maggio 2015

Kairouan, viaggio nella città santa della Tunisia


la grande Moschea di kairouan





























Agosto 2013


Raggiungere la città Santa tunisina è prendere un bus locale a Sousse e percorrere una strada che procede dritta verso l’entroterra arido e soleggiato..  si attraversano solo campi di ulivi grigio verdastri che si distinguono dal colore carico del cielo blu e quello della terra secca..
Era chiamata la città delle trecento moschee, oggi dall'alto le tantissime cupole bianche spiccano tra le case cubiche della zona araba.
Scendendo alla fermata del bus vicino alle belle mura in pietra che delimitano la città vecchia, entro nel primo albergo che trovo, l'Hotel Sabra e prenoto una stanza con una finestra che da sulla cinta storica.
All'interno corridoi blu e azzurri tipicamente locali, stanze modeste e semplici ma in posizione strategica e a soli sette euro a notte.
Lascio subito lo zaino e non perdo tempo, scendo per le vie assolate, entro dalla porta delle mura e mi addentro nella parte storica.

Kairouan ovvero al-Qayrawan è antica, risale al 670 d.C., quando era un accampamento romano, nel IX secolo visse il suo periodo florido sotto la dinastia degli emiri Aglabiti che la fecero capitale di Ifriquiya, l’Africa dei Romani.

Kairouan è inoltrarsi nella calda Medina in questa assolata giornata d'agosto passando attraverso una porta monumentale per perdersi tra le merci colorate dei piccoli negozi dei souks. Ceramiche, piatti, tazze, stoffe, tappeti, gioielli berberi, vestiti tradizionali vivaci, pouff, sandali, le spezie a piramidi.
Kairouan è camminare le stradine labirintiche della Medina dalle facciate bianche e dalle porte azzurre in legno in un'atmosfera fuori dal tempo.
E' osservare i dettagli delle mille moschee, degli archi, dei vicoli storici.
E' salire sui bastioni merlati che circondano la città vecchia per ammirare il panorama dall'alto con la città costellata di cupole bianche.
Kairouan è la magia del pozzo Barrouta in cui un dromedario bianco, girando, aziona un antico sistema di ruote e per attingere l’acqua.
Kairouan è assaggiare i dolcetti fritti ai pistacchi, bere il te alla menta con le mandorle in tavolino blu osservando la vita scorrere.
Kairouan è la visita ai Bacini Aghlabidi del nono secolo fuori dalle mura, erano grandi serbatoi d’acqua che facevano parte di un grande complesso idraulico.

Kairouan

La Medina di Karouan ha un fascino particolare, me ne accorgo subito osservando i primi dettagli, le prime persone, è una città diversa, più tradizionale, più raccolta e dal fascino autentico e riservato.
Un tuffo indietro nel  tempo, una Medina in cui si vive ancora oggi e che conserva i dettagli del passato. E' un brulicare di gente, merce, colori, dolcetti fritti, fichi d'india.
La Tunisia sembra molto più lontana di quanto indichi la mappa, siamo catapultati in un'altra realtà, un'altra musica. Karouan è una città che guardo con gli occhi del cuore.
Emozioni piccole e autentiche, curiosità e grande rispetto..
Meta di pellegrinaggio musulmano tunisino e di paesi limitrofi come Algeria e Libia, non è per nulla frequentata da europei.
Fuori dalle mura non vi è gran che, il tesoro è racchiuso nei vicoli colorati della parte storica, con i tappeti stesi al sole, le stoffe ancora tessute artigianalmente e con colori sgargianti.
I venditori di mazzetti di gelsomino lavorano in silenzio, carretti carichi di angurie sostano per i vicoli.
Sicuramente la parte interessante sono i dettagli e le vie della Medina che è per mio gusto la più pittoresca e bella del paese.
Camminare senza meta con sguardo curioso tra questi vicoli che è il vero fascino del viaggio.
Assaporare i piccoli dettagli, le bancarelle di frutta, la piccola pasticceria, gli archi, la bellezza degli edifici, gli abiti sgargianti, gli artigiani al lavoro, i volti sorridenti, l'energia che si respira.
Per la precisione è la quarta città santa dopo la Mecca, Medina e Gerusalemme.
E’ stata dichiarata patrimonio dell’umanità dell’Unesco nel 1988. E’ importante per la presenza di una delle più antiche moschee del mondo e monumento tra i più impressionanti del Maghreb, la Grande Moschea di Sīdī ‘Oqba, che fu eretta nel VII secolo e ora resta meta ora di pellegrini e turisti oltre che importante luogo di preghiera. La visiteremo domani. Oggi facciamo in tempo a fare un giro veloce prima che la Medina chiuda i battenti.

Invitata da un passante visito un museo gratuito, il settecentesco palazzo dell’ex governatore.
Entrando non posso che restare colpita dalla raffinatezza delle decorazioni, dagli archi intagliati, dai soffitti in legno colorati.
Le stanze sono riccamente decorate tutte in maniera diversa, i tessuti sono colorati e pregiati. Soffitti con grandi lampadari, decorazioni in legno, pitture, letti a baldacchino, atrio centrale, cuscini.
Oggi qui in alcune stanze vendono tappeti fatti a mano che qui a Kairouan sono una vera tradizione.
Alla fine del giro mostrano dei tappeti, con cortesia e senza insistenza. A Kairouan sono molto meno insistenti che altrove.
A piedi nudi salgo le scale per ammirare la terrazza da cui si gode una bella vista sulla città.


 la zaouia di Sidi Sahbi del governatore Kairouan


Uscendo da queste strepitose stanze torno per le vie della Medina fermandomi per pranzare al ristorante Dar Abderrahman Zarrouk, che si trova in un meraviglioso palazzo d'epoca con cortile centrale e stanze storiche, un palazzo settecentesco appartenuto all'aristocrazia che rappresenta perfettamente lo stile del paese.
Sono i luoghi storici come questo che mi regalano viaggi negli anni d'oro tunisini, in un'epoca che ha fatto la storia. E' il fascino che provo in queste sale che sarà un ricordo indelebile di questo viaggio.
Sceglio Brik con insalata tunisina, una limonata locale e un'insalata di peperoni grigliati, detta mechouia. L'ambiente è stupendo, il cibo ottimo e fresco.
Per concludere non può mancare un te con mandole.

Proseguo l'esplorazione della Medina fino a raggiungere la Grande Moschea Djamma Sidi Okba che è segnalata come uno dei luoghi più interessanti della città, a noi turisti è concesso solo l’ingresso del piazzale e un’occhiata dalla porta.
Non ci è permesso entrare nella Moschea vera e propria ma ne scorgo le colonne nella penombra. Il piazzale è enorme e tutt'intorno si estende il porticato.
Il minareto è imponente e di rude bellezza. Somiglia molto ad una fortezza militare in quanto in passato era usato proprio per questo scopo.
Il cortile è lastricato in marmo e al suo centro una vasca raccoglie l’acqua piovana.
Ha il fascino delle Moschee d'Africa, più grezze rispetto a quelle raffinate di Istanbul.
La sala della preghiera si apre dietro un grandissimo portone in legno intagliato. Nella penombra dell’interno 114 Colonne prelevate dai siti romani in rovina, molti tappeti e grandi lampadari al suo interno.
La Moschea ha avuto una prima origine nel 670 per decisione del generale arabo Oqba lbn Nafi, che così edificò la prima moschea del Maghreb.
Solo nel ‘836 è stata costruita nella sua forma attuale, sotto la dinastia degli Aglabiti, in un epoca di prosperità in cui Kairouan era la capitale di una vasta provincia.
Fu di ispirazione per le altre moschee del Maghreb e rappresenta una testimonianza eccezionale dei primi secoli di presenza musulmana in questa regione del mondo. Non ha fini decorazioni come le moschee turche ma dovremmo considerare che per il nord Africa è un monumento importante.


Kairouan 

Dal negozio di fronte chiediamo di salire sulla terrazza per vedere la moschea dall'alto.
Da non perdere a Kairouan sono le visite alle terrazze che regalo una bellissima visuale della città bianca, infatti questa terrazza non delude e ci offre una vista meravigliosa sulla città.
Compriamo del te alla menta prima di uscire dal negozio e ringraziare, a piedi torniamo in direzione della Medina.
Girovaghiamo senza fretta per le bianche stradine, le colorate botteghe degli artigiani locali, le volte e le cupole bianche, i gatti, i piatti colorati, le borse di paglia. Bambini che giocano spensierati per le strade, donne velate colorate o tutte nere, uomini vestiti tradizionali con mantelli.
Allegra la parte del souk con zone dedicate al commercio suddivise per attività come in ogni Medina.


Affascinanti le mura merlate color ocra costruite nel 1052 per difendere la città dall'avanzata delle orde hilaliane e sono state ristrutturate agli inizi del 1700 e nel 1972.
Imponenti le porte principali: la porta di Tunisi sul lato nord e quella dei Martiri sul lato sud.
Capisco perché Kairouan è stata location del set del primo film della serie di Indiana Jones, usata  come set per rappresentare il Cairo nelle scene di I predatori dell’arca perduta. Sarà per la sua aria autentica, fuori dal mondo, le donne velate, per l’atmosfera raccolta, per l’antico fascino ma qui l’atmosfera è davvero spirituale e fuori dal tempo, sarà forse perché ricca di ricordi storici e di monumenti importanti.
Kairouan, che ora sembra sconosciuta, fu invece una delle più grandi metropoli del Mediterraneo per un paio di secoli.
La sua influenza e la sua ricchezza si estendevano fino alla Sicilia musulmana e gran parte del Maghreb.
Ora sono certamente altri tempi da queste parti e solo le testimonianze lasciate ci possono dare un’idea del periodo di prosperità della città, il fascino comunque dev'essere rimasto lo stesso.

Mi fermo alla pasticceria Segni a comprare un pò di dolcetti locali ai pistacchi ed altri ai datteri, i makroud, da portarmi dietro in caso di fame negli spostamenti. All'interno mobili in legno verdini colorati e specchi ovunque danno l'idea di essere in un vecchio film francese anni trenta.


Non posso perdere il famoso Bir Barouta, un pozzo storico venerato come un edificio religioso. Forse perché a Kairouan, così come in tutti i posti dove incombe la desertificazione, l'acqua è sacra. O forse perché una leggenda vuole che sia la sorgente in cui il generale Okba ritrovò la coppa perduta alla Mecca.
La sorgente è tutt'oggi attiva e fornisce ottima acqua. Si trova all'interno delle mura poco distante dalla porta dei Martiri e quasi all'inizio del quartiere dei souk.
Questo pozzo è situato al primo piano di un palazzo che, a piano terra, ospita alcuni negozi. E' un pozzo antico quanto la città e la sua acqua considerata sacra è sollevata ancora oggi da un complesso e pittoresco meccanismo azionato da una grande ruota, la Noria, fatta girare da un dromedario bianco bendato. Chiedendo mi dicono che vedendo tutta gente intorno diventerebbe nervoso.



Bell’esempio di Moschea è anche Zaouia Sidi Sahab, la Moschea del Barbiere ricca di stucchi, intarsi, maioliche ed eleganti colonnati sui cortili interni. Si trova nella parte nuova nella zona dei bacini degli Aghlabiti. E' dedicata al santo Abu Djamal el Belauy che, di professione barbiere, accompagnò il profeta Maometto durante il pellegrinare degli ultimi anni. Fu fedele servitore e, alla morte del profeta strappò tre peli della venerata barba che portò con se fino alla fine, avvenuta in Tunisia. Ora, i resti, riposano in questa moschea mentre i peli sono conservati nella sala attigua. Naturalmente, sono diventati meta di pellegrinaggio ed è obbligo tassativo per tutti fedeli che si recano a Kairouan, fare almeno una visita a questa moschea. Anche per il turista naturalmente vale la pena vederla, per i bellissimi stucchi.

 Da vedere ci sarebbe anche il Museo Islamico inaugurato nel 1962 ma oggi non lo vediamo. Di moschee da visitare che ne sono diverse, noi semplicemente ci godiamo i vicoli della Medina e il souq che si sviluppa nella parte centrale. Tipici sono i dolcetti makhrud, quadrati, fatti con pasta di semola e farciti di datteri e miele. Kairouan è anche la città d’eccellenza per i tappeti tunisini.

mi spiegano bene i tre tipi di tappeti realizzati: la Zerbia (tappeto annodato di lana con colori molto vivi), l'Alloucha (con colori più tenui rispetto al precedente) e il Mergoum (tappeto di lana tessuto a telaio con fondo in tinta unita su cui risaltano fantasiose decorazioni geometriche).

Qui vicino dall'esterno vedo la Moschea delle Tre Porte in arabo Moschea Khayrun, uno dei più antichi monumenti di Kairouan nata nel 866 per volere si un santo che veniva da Cordoba in Andalusia.
La sua facciata ha conservato tre porte sovrastate da archi, con una porta centrale più alta. Una porta era per gli uomini, una per i bambini e una per le donne.

Concludo la giornata comprando un tappeto che mi ha colpito e un copriletto fatto a mano con un telaio di legno da una donna simpatica.
E' divertente tutto il rito di contrattazione bevendo un bicchierino di te.
L'ultimo acquisto è un abito tradizionale viola acceso in cotone, stupendo.
Saranno i ricordi materiali di Kairouan, quelli che solo guardandoli mi riporteranno tra le mente queste vie.

Rientrata nella mia stanza faccio una doccia rinfrescante dato il caldo torrido di tutta la giornata.
Uscendo per cena decido di optare per il Restaurant El Brija, indimenticabile per l'ambiente e la musica.
E' una vecchia fortezza tramutata in ristorante, all'interno le pareti sono di mattoni, luci che si riflettono sui muri e oggetti tradizionali. Molto romantico, caratteristico e d'atmosfera.
Mi gusto un ottimo cous cous con ceci e verdure accompagnato da un tajine tunsino e immancabile te alla menta con pinoli.

Il resto della serata lo passo seduta al tavolino del bar nella piazza davanti alla porta delle mura, giocando a carte con i giovani della città.





































Kairouan Tunisia





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