lunedì 15 dicembre 2014

oasi di montagna Tunisia

tamerza, chebika, mides

sono le tre oasi di montagna del sud della Tunisia.
oasi, per davvero, non città.
tre fantastiche e bellissime mete da non perdere, sono una delle cose più belle di questo paese.
la maggioranza dei turisti viene in villaggio qui. Djerba, mahdia, Hammamet..
qualcuno con agenzia locale o italiana ci fa una gita veloce.
spesso anche tozeur è un punto di partenza per le oasi, essendo la città più vicina.


ora, essendoci stata da viaggiatrice indipendente, mi permetto di dare dei consigli.
dedicate un paio di giorni a questa zona almeno. Viaggiate più lenti.
in una giornata da tozeur per vedere tre oasi c'e da correre troppo veloci.
il viaggio non e solo vedere un canyon o una cascata. O farci un bagno di volata e fare due foto.


l'oasi é un mondo a parte. Una vita a parte.
queste oasi sono zone autentiche di gente tranquilla ed accogliente, che vive con poco una vita ancora tradizionale.


io ho dormito a tamerza, l'oasi più grande.
c'e il bellissimo e costoso tamerza palace con piscina sulle rovine del vecchio villaggio.
o c'e l'unico hotel che vi indicheranno, economico e carino, pulito.
Tamerza merita un giorno intero, secondo me:
prendete una guida locale. Fatevi portare nel vecchio villaggio abbandonato, percorrere il canyon a piedi che inizia vicino al palmeto, fate il bagno e rilassatevi nelle due cascate del paese che formano un laghetto più o meno grande a seconda della portata del fiume.

c'e anche la panoramica pista Rommel da fare in macchina o in moto con rocce e vista sul sud.
io sono stata invitata anche ad un matrimonio, a bere il te in una casa.
incontrare la gente che abita qui e arricchirsi di questi momenti è il vero viaggio nel viaggio.


si può dedicare un giorno all'oasi di mides, partendo a piedi da tamerza.
e bello godersi la passeggiata nel nulla ed arrivare al palmeto, alle case di fango e vedere apparire il canyon sotto agli occhi.
scendete ad esplorarlo con una guida, passeggiate sul suo letto ammirando le pareti di roccia e risalite.


il giorno dopo con calma si può vedere l'oasi chebika.
non lontano in macchina un carrello indica la strada.
un bellissimo wadi. Una spaccatura nella roccia con sotto un fiume, palme, una sorgente con laghetto e una piccola meravigliosamente esotica cascata con laghettino azzurro.
una gradinata porta giù alla cascata dove un bagno non si può perdere.
val la pena provare l'emozione di una nuotata qui.
più avanti il percorso porta alla sorgente con altro laghetto più grande, dove molti locali si bagnano e tanti bambini si tuffano.
risalendo un percorso porta al punto panoramico da cui si ha una bellissima visuale sull'oasi.


la zona non e pericolosa da girare da soli, potete prendere un bus pubblico o un auto in affitto e venire a scoprire con calma questi tesori.
non dimenticate il costume e la voglia di condivisione con gli abitanti!
se venite in autunno è tempo di datteri freschi.

5 cose a cui ci si deve abituare in Tunisia

1. La guida tunisina
indisciplinata, la definirei , e senza regole.
nelle rotonde ci si infila un po aggressivi, senza fermarsi ma rallentando e le macchine sembrano spuntare da tutte le direzioni, ogni volta non capisco come ne escano tutti illesi.
i semafori vengono rispettati solo du alcune grandi strade. su molte strade invece non ci si ferma al semaforo rosso ma si passa senza fermarsi, dev'esserci una forza magica che ogni volta fa si che tutti passino con manovre più o meno spericolate, ma indenni e il traffico non si ferma.
non me lo spiego altrimenti.
c'e sempre qualcuno che frena sui miei piedi quasi. Una legge cosmica alla quale non riesco a sottrarmi.
inutili i miei sguardi al cielo o di rimprovero ad automobilisti e taxi. Non riescono a capire perché mi dia fastidio.
rischiare una tibia ogni giorno mi fa un po sclerare. Ma quasi ci ho fatto l'abitudine.








2. Non c'e fretta.
arrivando qui, da milanese, avevo l'idea dell'organizzazione, il senso del buon impiego del tempo, l'idea di fare le cose veloce e con efficienza.
dimenticate la parola veloce. Qui tutto é lento!!
nessuno corre per qualcosa e non capiranno la vostra frustrazione per le lunghe attese.
mi pesa perdere tempo, tornare sempre negli stessi uffici sperando di avere tutte le informazioni e sperando che l'addetto abbia fatto il suo lavoro.
ma ci devo prendere l'abitudine .
nessuno ha fretta per davvero da queste parti.
allora relax, se non posso cambiare il ritmo, vorrà dire che proverò a seguirlo.








3 il piccante
a volte mangiando piatti locali il piccante é davvero forte.
il cous cous in certi posti è da sputa fuoco.
anche l'harissa, salsa piccante di peperoncino, e in ogni piatto, piadina e panino.
ogni volta chiedo non piccante " musc harr" ma ho capito che il loro metro di valutazione é molto differente da quello del mio palato. Troppo forte anche il loro non piccante.
ora però anche io ci sto facendo un po di abitudine.
io che il piccante non l'ho mai nemmeno guardato da lontano!
son pronta a tutto ora. Lo so!








4 la carta igienica
non esiste carta igienica qui praticamente.
non è tradizionalmente usata in casa o al caffe.  solo negli hotel per turisti occidentali.
in ufficio la rubano spesso, ecco manco li si trova.
qui ci si pulisce con la piccola cornetta che si trova vicino al water. Si chiama sebbela.
 Non riesco a capire come si asciugano. Io mi porto dei fazzoletti sempre in tasca.
ottima in estate per rinfrescare, devo ammettere.
 all'inizio mi era difficile farci l'abitudine soprattutto nei caffè e nei bagni pubblici.
ma ci abitua anche a questa piccola tradizione.
qui il bidet non c'e, solo doccia e la cornetta accanto al wc.
a noi la scelta.






5 Inshalla
se Dio vuole, si vero.
rispetto e apprezzo l'idea che l'onnipotenza di Dio sia ovunque.
Però a volte è un modo per dire : Non so se ho voglia.
e si adatta ad ogni risposta.
ci vediamo domani? Inshalla
vieni al lavoro? Inshalla
lo sento così spesso che ora lo penso sempre anche io, in fondo qui non sai mai cosa può accadere.

mercoledì 10 dicembre 2014

oasi di montagna Tunisia: Oasi di MIDES



mides è l'oasi particolare per il suo grande canyon.
seguendo i passi esperti della nostra guida ci i camminiamo per le poche case di fango fino a raggiungere la parte alta e panoramica.
bellissimo!
resto un Po seduta a contemplare la bellezza, la maestosità della natura davanti a me.
me ne sto un Po assorta nei miei pensieri finché mi richiamano alla realtà.
torno a camminare, scendiamo sul letto della spaccatura.
io a piedi nudi, la guida in ciabatte.
il silenzio è rotto dai nostri passi, dal vento e da qualche uccellino.
la passeggiata sul fondo del canyon vale la fatica della risalita al punto panoramico di prima.


 
 
 
 



oasi di montagna : Chebika, Tunisia


Chebika è un'altra bella scoperta.... queste oasi sono tutte bellissime e diverse, una sorpresa. Ora siamo sul versante meridionale della catena montuosa che si affaccia sul chott el-Gharsa che nasce dallo wadi Khanga e attraversa una gola in cui scorre un torrente ricco di laghetti e cascatelle. I romani le diedero l'appellativo di Speculum, perchè all'epoca enormi specchi venivano usati come mezzo di comunicazione con le guarnigioni più lontane che si trovanano nella pianura per avvertirle di eventuali attacchi da parte di altre tribù . In macchina seguiamo i cartelli e superate le case nuove del paese lasciamo la macchina, beviamo acqua al bar panoramico che si trova all'inizio e scendiamo gli scalini per raggiungere il canyon. Qui tutto è tranquillo e tutti sono in relax. Si vede che gli scalini sono un lavoro recente. Un gruppetto di bambini si avvicina e ci segue. Il colpo d'occhio anche qui merita. Belle colline gialle e palme verdi sul fondo della grande crepa nel terreno. Arrivati in basso la passeggiata è davvero incantevole.
Palme, rocce alte e dalle belle forme, ha un atmosfera da sogno... la gola è stretta e alta, sopra le nostra testa uccellini, chiome di palme e cielo azzurro. Un sentiero piccolo porta ad una prima cascata con laghetto piccola ma di una bellezza disarmante.
Mi meraviglio della bellezza e delle creatività delle natura ... non sapevo esistesse un angolino così bello. Proseguendo per il sentiero si sale un pò e si arriva alla sorgente che nasce nella roccia e da origine ad un laghetto azzurro.
Bello vedere che bambini e persone del posto si godono bagni e relax in questo bell'angolo. Peccato che non ho su il costume e non faccio il bagno. Potremmo ritornare alla macchina facendo una scalinata che porta ad un sentiero panoramico, sarebbe sicuramente bello ma ci facciamo prendere dalla pigrizia e torniamo indietro dalla strada fiabesca del canyon.

 
 







 

Oasi di montagna tunisine: Tamerza


Credetemi se vi dico che le Oasi di montagna Tunisine, se venite qui, sono da non perdere.
Una delle meraviglie indiscusse di questo splendido paese.
Le oasi sono tre: Tamerza, Mides e Chebika.
Si trovano vicino alla città di Tozeur, verso l'Algeria, nel grande sud del paese.

questi sono scatti di tamerza, la prima oasi in cui sono arrivata.
due cascate con laghetto smeraldo, un canyon da conquistare a piedi, un palmeto di palme da datteri, la città vecchia di fango.
l'emozione di essere in un'oasi l'ho avvertita subito.
ho incontrato persone speciali, accoglienti, cone sempre il sud sa regalare.
ho preso una guida locale per andate alla scoperta del canyon di roccia, per fare il bagno nelle cascate.
ci ha portato sulla famosa e non segnalata pista Rommel.
Un percorso panoramico che val la pena fare davvero.
non passate di corsa, fermatevi a viverla tamerza.
esploratela con calma.
sognate mentre nuotate nelle esotiche pozze d'acqua tra le rocce, sotto le piccole cascate.
andate a vedere la città vecchia, il villaggio di una volta, ora abbandonato dopo intense piogge che avevano danneggiato le case.
mangiate i datteri freschi, il cibo tradizionale.
fatevi guidare da una delle guide, non ve ne pentirete!








Manouba, Tunisi


.





























manouba è un quartiere di Tunisi che mi piace molto.
Non si trova nella zona sul mare, ma sei chilometri dal centro circa in direzione opposta.
non c'è granché, intendiamoci, ma é un luogo ordinato, pulito, belle ville, palazzine, caffè, negozietti.
non certo una zona da visitare come turisti.
in centro vi è una rotonda con una stazione della polizia, dei ristorantini popolari, un paio di banche, caffè, piccoli negozi.
Molte sono le belle ville con grandi giardini pieni di palme e piante di limoni.
tutto in atmosfera tranquilla, serena, abbastanza aperta, calma.
donne vestite in maggioranza all'europea e con buon gusto passeggiano per le strade, bevono un caffè o vanno al lavoro.
devo dire che tutto il popolo tunisino si veste tendenzialmente bene, con gusto.
il Caffè che preferisco si chiama le romance.
c'è il wifi, che puntualmente cerco di sfruttare.
Interni piacevoli, persone aperte che prendono un caffe insieme, donne sole o in compagnia di altre donne o uomini.
mi piace osservarle e cercare di capirle.
vorrei chiedere loro dove vivono, che lavoro fanno, cosa sognano. Un Po essendo donna mi sento sempre con loro.
A volte sono sole e leggono o fumano una sigaretta, a volte guardano solo fuori dalla vetrata facendo colazione.
Quelle che lavorano nelle fabbriche vicine arrivano con il camice bianco, le altre sempre ben vestite e truccate.
Qui l'apparenza conta e alle donne piace essere belle e vestite bene. Spesso sono io la peggio vestita
hahahah
Imparerò a vestirmi alla moda pure io ; )




martedì 9 dicembre 2014

mercato locale



Uno dei primi luoghi che mi piace esplorare nelle città è il mercato.
quello vero, della frutta e della verdura, degli acquisti di tutti i giorni.
Trovo che ogni mercato dica molto sulla città e sulla popolazione locale.
Giro per le strade ed i banchetti incuriosita e attenta, catturata dalla luce, dai colori, dai volti.
ceppi di verde insalatina, carote con loro ciuffo intero ben disposte, melograni rossi e gialli, mandarini, mele piccine, datteri freschi, finocchi, prezzemolo, mazzetti di menta, cumuli di aglio..
mi piace osservare come sono esposti , il modo ordinato oppure disordinato in cui vengono proposti.
banane a gruppetti appese per i fili, mazzetti di rami di datteri come appena colti.
cassette l'una accanto all'altra.
qui i clienti abituali sono donne in colorati vestiti tradizionali, ragazze velate o no, con occhi mediorientali e arabicamente truccati.
per me fascinosi ed esotici volti più scuri, occhi neri e profondi, sopracciglia ridisegnate a dovere, labbra messe in evidenza, cipria chiarissima a schiarire il viso e renderlo opaco.
volti femminili a volte davvero molto belli.
da italiana e unica straniera nel quartiere do nell'occhio e gli sguardi curiosi non mancano e nemmeno i sorrisi da parte di bambine e ragazze, signore ed anziane, uomini.
tutti sono molto attenti a ciò che compro e mangio, a volte restano un Po perplessi per tutti i mazzetti di erbette e cetrioli che prendo.
quando incontro un'altra donna a volte cerchiamo discretamente di guardarci, perché il diverso affascina sempre.
loro sognano l'Europa, io l'Arabia, l'Africa, l'Asia. Per l'arricchimento vero in un viaggio è incontrare l'altro e conoscere ciò che non abbiamo mai visto.







Matmata, sud tunisino





Matmata appare un pò come un miraggio dopo una lunga strada di sabbia e pietre nel nulla.
Una zona veramente arida, isolata, silenziosa, rocciosa e secca.
Mi meraviglio come all'improvviso possa trovare anche solo una goccia d'acqua. Fa caldo.
Mi trovo a sud, in questo fazzoletto di terra verso il deserto, ma qui non c'è sabbia o dune, pietre,
Molte pietre sotto il sole e una terra senza vegetazione.
Matmata è un villaggio di origine berbera arroccato a 600 metri di altitudine dove ci vivono circa 1800 abitanti.
Un villaggio ora famoso per essere stato il set del film guerre stellari vista la presenza di case nel terreno dalla forma originale e un territorio che viene istintivo definire lunare,
Un centinaio di chilometri mi separano da Douz, la città del deserto tunisino.

Le abitazioni di questa regione sono molto particolari, per via delle caratteristiche del territorio, sono case troglodite scavate nel terreno a forma circolare.
Dall'alto è un antico formaggio groviera polveroso.
Sono felice all'idea di avere l'occasione di esplorare una famosa casa di Matmata.
Desideravo arrivare fin qui, e tutto ciò che è antico ha un gran fascino ai miei occhi.

Mi fermo a visitare questa casa troglodita tipica.
In centro al suolo davanti a me, scavato nel terreno, un grande buco che funge da cortile e sul quale si affacciano le stanze scavate nella roccia.
Una parete circolare e dritta di terra chiara con finestrelle e porticine qua e la.
Osservo il cortile a cielo aperto dall'alto prima di scendere ed entrare nella casa, è alto circa sette metri.
In passato aveva anche la funzione di raccogliere la poca acqua piovana annuale, forse aveva anche scopi difensivi, le case non si vedono passeggiando perchè si sviluppano nel sottosuolo.
Il pregio delle stanze nella roccia è quello di mantenere una temperatura costante durante l'anno.
Caratteristica importante con estati torride e inverni freddi, ideali per la vita di queste parti..
In estate la temperatura esterna arriva fino a 45 gradi e in inverno scende molto perchè la zona è arida e c'è molta escursione termica,
così facendo si poteva conservare tutto l'anno una bella temperatura.
L'interno ha colori della terra, ocra e marroncino e oggi donne in costume tradizionale mostrano la vita di allora.
Sono vestite di grandi teli di cotone colorato e coperte in testa, sorridenti ed accoglienti.
Si faceva la farina girando un attrezzo fatto da due pietre e un bastone, si cucinava, si facevano tappeti, oggetti in paglia e tutto il resto.
Trovo che abbiano grande fascino queste antiche abitazioni, dalle dimensioni importanti.
Perchè la famiglia era numerosa e si viveva tutti insieme.

Proseguo l'esplorazione di questo piccolo villaggio sperduto, il panorama è sicuramente singolare con questi buchi che sono in realtà case e le piccole colline circostanti,
Non c'è molta gente per strada, il paese è fatto da piccole case moderne e un centro minuscolo.
Qaulche palma, vento caldo e tranquillità.
La regione è molto ampia anche se la popolazione è poca.
La vita qui non è mai stata facile.
Ma i tunisini del posto sono persone cordiali e molto gentili, dotati di senso dell'umorismo e grande ospitalità.

Proseguo e raggiungo il centro attuale di Matmata.
L'ufficio del turismo ha solo una semplice cartina del paese, niente di più.
Per dormire scelgo il tipico hotel  Marhala, bellissimo hotel d'atmosfera.. era una tipica abitazione trogloditica di Matmata,  ora è adibito ad hotel e ristorante.
La struttura è perciò una vera casa troglodita e stare al suo interno è emozionante.
Tunnel portano alle stanze e al cortile centrale aperto in cui vi è una palma e una pianta di fichi.
Bellissime le camere fresche scavate nella roccia che danno sul cortile. All'interno tutto è in pietra, buchi piccoli servivano come divani o sedie.
Porticine in legno delle camere si aprono sul centro.
Come tutte le abitazioni l'hotel è u buco circolare con un diametro di circa quindici metri e una profondità di dieci che si apre a livello del suolo.
La mia stanza è tutta scavata nella roccia, semplice grezza bella. Lo adoro.
Il pranzo preparato oggi è insalata tunisina, cous couse, brik, acqua, pane e fichi. Si mangia insieme in grandi tavoli con gli altri clienti e l'atmosfera è accogliente ed informale.

Esco in cerca del Museo delle Tradizioni Berbere.
Questo Mueseo era una tipica abitazione con varie stanze, il letto, specchere, stoffe ecc.
Giro le varie stanze, interni scavati nella roccia con oggetti berberi di tradizione. Prezzo di ingresso 3 dinari (1,50 euro).

Faccio un giro esplorativo all'hotel Sidi Driss dove sono state girate delle scene di Guerre Stellari. Questo hotel pare sia tappa fissa per i fan del film.
E' una tipica casa troglodita, sempre fatta da un cortile aperto al centro scavato nel terreno e stanze nella roccia che si aprono verso lo spazio centrale.
Particolare nel suo genere con alcuni dettagli ancora in essere dopo il film.
E' stato verniciato di giallo e bianco a differenza degli altri che hanno conservato il colore naturale della terra.
Al suo interno non trovo nessuno, solo dei gatti e il custode, i pilsanti di guerre stellari e le stanzette fresche.

Uscita cammino per il paese dall'atmosfera araba con qualche botteguccia che vende alimentari e qualche oggetto di uso quotidiano.
Vedo per lo più donne dagli abiti tradizionali colorati e bambini che giocano.
Qualche turista fa un giro in dromedario... per il resto il silenzio è rotto solo dal fruscio delle palme e dai motorini malconci dei ragazzini.
Una volta a Matmata c'erano più di 700 pozzi, ora la popolazione vive in case normali e questi pozzi non vengono più utilizzati. Non vedo traccia di economia locale e capisco perchè dicono che molta della popolazione sia migrata verso nord.

Vale la pena fermarsi al bellissimo punto panoramico di Matmata, un promontorio con una magnifica visuale sul territorio circostante.
Una grande scritta  a lettere in cemento bianco "matmata" spicca sulla terra arida, manco fosse holliwood.
Tutt'intorno le colline dalle forme morbide.
Resto a gustare un tè alla menta in un baretto vicino, semplice ma con una bella vista panoramica. Tipico bicchiere di tè alla menta che qui al sud fanno molto forte e concentrato.

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Cosa vedere a Matmata:



Punto panoramico di Matmata, dove c'è la scritta bianca in cemento

Museo delle tradizioni Berbere, casa tipica con qualche oggetto

Hotel sidi Driss, dove è stato girato guerre stellari

Hotel Marhala, bellissimo esempio casa troglodita

Hotel Ksar Amazigh con vista sulla valle dell'Oued Barrak. 





hotel Marhala a Matmata







Tunisi, le migliori spiagge della capitale.

Tunisi non è solitamente una città in cui i turisti si fermano per molti giorni.
comprensibile, perché la Tunisia ha davvero tante belle attrazioni che meritano, e la capitale non è così interessante da chiedere molti giorni di visita.
se vi capita però di restarci un po il mare non è male per una giornata in spiaggia.

la miglior spiaggia per europei è gammarth, secondo me.
ampi tratti liberi e qualche carino stabilimento con ombrelloni, bar, sedie o pouff.
mare bello, calmo e pulito. Litorale lungo per una bella passeggiata tranquilla sul bagno asciuga.
l'ho trovata sempre poco affollata e serena.
si arriva solo con mezzo proprio i taxi.
è il pregio di questa località. Starete tranquilli in bikini senza disturbo o sentirvi fuori luogo.
perché qui arrivano i tunisini più aperti e altri stranieri.

Sidi bou Said è una buona idea perché il paesino è carino, caratteristico ed è un must a Tunisi.
la sua spiaggia è carina, solo più conservativa dal momento che si raggiunge in metro ed è accessibile a tutta la popolazione.
le spiagge sono due baie, una con il,porto. L'altra subito dopo.
qualche tunisina in bikini c'è, ma la mentalità è meno aperta.

la marsa è un quartiere sul mare molto popolare a Tunisi.
si arriva in metro, la spiaggia ha diversi stabilimenti e qui trovo per lo più la popolazione locale e della capitale.
ero sempre la sola in bikini. Non che sia un problema, intendiamoci.
solo mi piace che arrivando qui possiate trovare il meglio e sentirvi a vostro agio il più possibile.
il quartiere è animato la sera con caffe e ristorantini.

carthage è un altro quartiere popolare sul mare, in cui si arriva anche in metro.
non male come idea, sempre molto affollata la spiaggia in estate, da tunisini e qualche turista.

Tunisi non è pericolosa!!!!!

su Tunisi, dico la verità, ho sentito molte storie e molti commenti a dir poco allarmanti.
sia da chi effettivamente c'è stato, sia da chi non vi hai mai messo piede.
come sempre trovo che chi non viaggia indipendente, torna a casa con una visione poco veritiera dei luoghi visitati.
Chi non viaggia spesso ha in generale molte paure. Io di viaggi autonomi ne ho fatti e sostengo che pochi posti al mondo sono davvero pericolosi.
la prima impressione che si può avere , da turisti o viaggiatori, non può essere quella che si matura con un Po di tempo di vita quotidiana cittadina in ogni caso.
Tunisi è una città mediterranea, ma soprattutto araba e musulmana, oltre che africana.
non certo tanto musulmana come i paesi del golfo, ma un po tradizionale lo è anche lei.
serve capire il contesto storico, politico e sociale di una città per non lasciarsi ingannare dalle apparenze.
Tunisi non è affatto una città pericolosa.
personalmente la trovo molto più sicura rispetto alle città italiane.
c'è più controllo e non tanta criminalità.
certamente girare con la borsetta aperta, smartphone e contanti in mano sventolato ai quattro venti è un accorgimento da adottate in qualsiasi città del mondo.

Tunisi è una città che potete girare da soli in taxi, macchina o metro, senza pericoli.
se non quello di farvi vendere qualcosa, ma ui il commercio è l'anima del paese, si sa.
Io a Tunisi giro da sola e non ho mai avuto problemi.
c'e un bel centro storico, ila bellisima Sidi Bou Said da girare, l'antica Cartagine, i quartieri moderni come Berge de Lac.
dal 2011 la rivoluzione ha portato via molti turisti che prima invece passavano di qui.
ora noto che in molti hanno ancora paura e credono ci siano ancora disordini.
la situazione posso garantire che è tranquilla, ve lo dice una che qui ci vive da sette mesi.
è stata votata la democrazia e c'è un nuovo presidente.
non abbiate timore di girare per la medina, il mercato del souq, i musei e le spiagge.
venite a scoprire la Tunisia!!!!
lasciate a casa i pregiudizi e i giudizi, godetevi il viaggio!
un paese che spazia da deserto, oasi, a mare, citta e cultura!!!


domenica 7 dicembre 2014

l'iniezione tunisina!

tra le "poche" cose che non riesco bene a capire qui, c'è la famosa iniezione.
cioè qui ogni persona appena accusa qualche sintomo corre in farmacia o all'ospedale a farsi fare l'iniezione.
di cosa francamente non so e forse nemmeno vorrei saperlo.
in farmacia si presentano dicendo di avere un herpes sulle labbra, un Po di catarro da sbloccare..
anche qui a Tunisi sta cominciando ad arrivare l'inverno con giornate in serata più fredde e un poco più corte.
era inevitabile, siamo in un clima certamente più mite rispetto a Milano, ma pur sempre mediterraneo.
non fa tanto freddo, ma è comunque inverno.
che a guardar bene siamo attaccati alla Sicilia, quasi. Vicini a Pantelleria, anche.
iniziano anche qui tra la popolazione i primi malanni di stagione.
anche se a dirla tutta girano davvero vestiti leggeri, soprattutto in confronto a me.
non dovrei essere io , la milanese, ad avere più caldo?
sarà che ancora mangio poca harissa e tanti mandarini, dovrò rimediare.
quel che mi inquieta é che basta un giorno di raffreddore o influenza e tac. Na bella punturina e passa tutto. Altro che rimedio della nonna.
la dottoressa che fa le iniezioni è pure italiana, ma pace, non l'ho voluta conoscere.
anche il farmacista ha l'ago facile, a essere sinceri.
io invece resto a limonate e brodino, mandarini e melograni. mettendoci in verità molto più tempo a giungere a guarigione.
ma la punturina ancora non mi ha convinta!
no no, tempo ne ho!

taxi a tunisi, cosa devi sapere

Tunisi è una città piena di taxi.
Per questo dagli abitanti viene chiamata "Tunisi la gialla"
e non la bianca come verrebbe da dire a me, visto le case sono bianche. Da lontano non sembra neppure tanto diversa da Atene guardando le case cubiche bianche che si estendono sulla terra verde e a tratti secca, orlata da palme.
la notizia buona è che il prezzo del taxi per noi stranieri è onesto, tanto da essere accessibile un po a tutti i tunisini.
eccezion fatta per i turisti che spesso salendo a bordo non controllano che il tassametro sia stato messo correttamente in funzione. E allora peggio per voi: partirà una spietata e menzoniera contrattazione. Tranquilli pagherete sempre di più, ma imparerete la lezione.
hanno fregato anche me la prima volta.
la tariffa diurna costa 0,450 dinari di base più 0,40 dinari ogni scatto.
la notte dalle 21,00 lo scatto costa 0,60 dinari.

di taxi, dicevo, ce ne sono in abbondanza.
macchine gialle che invadono la città di guidatori folli e spericolati.
asfalto liscio e rumore di frenata da far venire la pelle d'oca, ma nulla di preoccupante.
Soprattutto nelle zone popolari , dove le persone non hanno un'auto di proprietà
, nei quartieri turistici e commerciali se ne trovano sempre.

la notizia meno buona è che non è sempre immediato fermarne uno.

ci sono delle piccole implicite regole che ignoravo:


  • se il taxi gira senza il numero sul tetto vuol dire che non è in servizio ( fin qui tutto normale)



  • la luce verde indica che il taxi è già occupato.

(ecco che già sono tratta in inganno.. Nel resto del mondo verde indica libero!)


  • se il taxi ha acceso la luce rossa significa che è disponibile (come sbagliarsi !)



  • non è detto che al taxi vada bene la vostra destinazione:)

magari preferisce una tratta più lunga, o meno trafficata, oppure più frequentata per essere certo di rientrare con un cliente in breve tempo.



la mattina da manouba al centro diventavo matta per riuscire a prenderne uno, visto che la mattina è la via più trafficata non gradiscono stare in colonna. Comprensibile, certo.
ma in qualche modo al lavoro dovevo pur andare!
il primo taxi che ho preso ha avuto la brillante idea di farsi un bel pezzo in contro mano per evitarmi la coda e farmi arrivare puntuale. Gentile, non c'è che dire, ma a destinazione vorrei essere sicura di arrivare.
anche qualche minuto dopo, ma arrivare, ;)

ora che qui arriva la democrazia, quando un taxista fa storie mi diverto a rispondere che la democrazia è portarmi dove voglio !
tiè, hai voluto la democrazia, ora guida!

buon taxi né!!!

sabato 6 dicembre 2014

clandestini al contrario..

expat, fa piu figo. espatriato fa piu comprensibile ai più, ma il concetto non cambia.
noi italiani in fondo immigrati lo siamo stati da sempre quasi.
anche qui nel Magreb italiani ed europei non mancano affatto.
chi apre attività, chi lavora dipendente, chi sta in pensione.
a volte però la conoscenza della legge locale non è nota proprio a tutti.
entrando in Tunisia all'aeroporto si compila un piccolo foglio di carta diviso in due parti.
ecco, quello è il visto. Non tutti lo hanno capito.
non è mai stato a pagamento. Non si deve richiedere in anticipo ma viene semplicemente dato all'arrivo.
ovviamente compilato debitamente, una parte ci viene restituita. L'altra viene tenuta dal signore dello sportello.
la parte che resta a noi va restituita quando usciamo dal paese!
il visto dura tre mesi.
dopodiché siamo clandestini.
un italiano clandestino in africa fa un Po ridere.
immigrazione al contrario, mi piace però.
diversi italiani sono rimasti qui oltre la scadenza del visto.
da clandestini !
qui ora hanno messo una multa di venti dinari a settimana se si resta senza visto e nulla più che sappia io. Circa dieci euro a settimana.
perché in effetti in molti dall'Europa restavano qui senza un permesso ufficiale.
molte volte senza nemmeno pensarci.
ma qui non è esattamente come in Italia dove spesso si può fare ciò che si vuole.
la scoperta di questi strani "clandestini" però mi fa sorridere.
lo ho avuto l'emozione di esserlo solo per un paio di giorni.

Decorazionismo domestico arabic style

metti che ti trovi in Tunisia e ti chiedono di dare sfoggio di tue presunte doti artistiche per decorare il muro di una cucina.
metti anche che hai a disposizione solo una bomboletta viola, carta, forbici , una penna e scotch.
zero squadre o righelli, zero stencil.
ok, mi concentro e prendo fiato.
mi viene in mente solo il Marocco, i decori che ho intravisto nei riad.
piegando in quattro il foglio procedo a tagliare una forma che possa essere un Po araba e un Po moderna.
punti di vista, sempre.
forse si aspettavano qualcosa più italiana, ma io sono così.. Cascano male, mi lascio affascinare da decori in altri stili.
ne esce una dima artigianale ma che in fondo non mi dispiace.
fortuna che mi fermo prima di colorare tutto!








il caffé in Tunisia: express, direkt e cappuccin











paese che vai, caffè che trovi.
logico, mi pare.
per ordinare un caffè espresso qui in Tunisia basta dire : express.
vi arriverà un caffè, non italiano, ma espresso si. Tanti caffe hanno anche Lavazza. Alla cifra di un euro e mezzo , contro i quaranta centesimi per la miscela locale. Amara.
non un po amara, amara proprio intendo. E qui capisco perché le bustine di zucchero che vengono servite son addirittura tre!
il caffè espresso viene servito in tazzine classiche nei caffè più in, mentre in bicchierini di vetro nei bar più popolari.

quello che da noi viene chiamato caffè macchiato, qui prende il nome di cappucin, letto alla francese.
sempre in tazza o bicchierino.
ora perché lo chiamino così sfugge un po alla mia comprensione. Dal momento che cappuccino è abbastanza internazionale come concetto, anche se poi è reinterpretato in vario modo oltre il confine italico.

il cappuccino invece è inspiegabilmente chiamato "Direct", anche qui non capisco bene il perché. O forse la mia mente italiana fa leggermente confusione.

se lavorassi in un bar sarebbe un tranello continuo.

buon caffè in Tunisia, ordinate correttamente mi raccomando. :)






una sveglia speciale



succede anche una mattina la sveglia sia più dolce del solito .
o profumata, dovrei dire.
oggi è successo..
mi hanno svegliata due dolci bambine facendo cadere manciate di fiori di gelsomino, raccolto per me.
cosi come prima immagine della giornata vedo il sole che entra dalla finestra, i loro dolci mediorientali lineamenti e una cascata di profumati gelsomini bianchi sulla coperta.
poco importa se parlo poche parole di tunisino, i bambini amano semplicemente e fanno gesti che partono dal cuore.
indipendentemente dalla lingua o dal paese.
come una regina d'altri tempi, mi fanno con ago e filo una collana di fiori che mi mettono in testa.
come non essere già di buon umore?
la mia gattina arriva prontamente a giocare con i fiori che restano sul letto e a mordicchiarci i piedi.
che bello essere bambini, ma anche grandi coccolati dai bambini







ksar Haddada, antico granaio..















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Ksar tunisini: Ouled Soltane


il sud tunisino..
la parte più caratteristica del paese, un paesaggio che si fa sempre più desertico, solitario, arabo, arido, morbido.
sotto il villaggio di tataouine si trova ksar ouled soltane.
tutto il sud della Tunisia è costellato di ksar, ksour al plurale.
sono antichi villaggi fortificati fatti di pietre e terra locali.
casette una attaccata all'altra con porte e finestre solo sul cortile interno, erano costruiti cosi per essere inaccessibili e protetti dagli attacchi nemici.
all'interno persone vivevano con animali e foraggio, fino ad un centinaio di anni fa.
ora gli abitanti delle zone abitano in normali case di cemento e gli ksar restano solo antiche belle testimonianze di un passato tradizionale e