domenica 14 giugno 2015

tips on travel to Tunisia, informazioni pratiche

1. Passaporto o carta di identità?
Se arrivate nel paese senza la prenotazione di un tour operator dovete avere il passaporto, altrimenti basta la carta di identità.

2. Il visto
Dura tre mesi dalla data di ingresso e non va richiesto prima.

3. Vaccinazioni obbligatorie.
Non esistono vaccini obbligatori da fare per entrare nel paese.

4. Il periodo migliore
Primavera e autunno

5. Bevande
Meglio bere acqua da bottiglie sigillate, senza ghiaccio.

6. Corrente 220 v

7. Lingua ufficiale
Tunisino (un dialetto dell'arabo) la seconda lingua è il francese ed è parlato quasi da tutti.

8. Moneta locale.
La moneta è il dinaro e viene cambiato solo in Tunisia, sia in aeroporto che in città.
Un dinaro vale metà euro.








Non abbiate paura.
E' un paese musulmano e può apparire molto diverso dalla cultura a cui siamo abituati, ma non ci sono affatto più pericoli che in Europa.
Potete vestirvi come volete, è più rispettoso evitare scollature vertiginose e gonne esageratamente corte, ma non ci sono divieti in questo senso.
Non tutte le donne coprono il velo o vestono tradizionale.

Girate alla scoperta delle bellezze del paese.
Deserto, mare, siti archeologici, ksar, palmeti e medine. vale la pena fare un giro completo del paese e scoprire meraviglie molto differenti tra loro.
Da non perdere a sud sono Douz e il suo deserto con una notte in tenda tra le dune, Le tre oasi di Montagna Chebika, tamerza e Mides !
Tozeur con la sua medina di mattoni di argilla ed il palmeto da esplorare, Mahdia la città bianca sul mare con spiagge molto belle, Kairouan la città santa con Moschee e la medina più autentica del paese.
Gli ksar che si trovano tra medenine e Tataouine (ksar ouled Soltane e Ksar Haddada i più famosi)
Tunisi con il suo suk, il museo del Bardo, le rovine di Cartagine e Sidi Bou Said.

Mangiate cibo locale.
Assaggiate le insalate tunisine, le zuppe, i brik , il tajine, il couscoous e tutto quello che vi consigliano. Un paese è bello da scoprire anche nei suoi gusti. Fermatevi a mangiare fichi d'india dagli ambultanti che li servono già puliti al momento. Assaggiate i ceci tostati ricoperti di cioccolato, i baklava e tutti i dolci che vi ispirano.
I panini sono buoni ed economici, così anche le frittelle e la pizza.
Provate un panino libanese, uno spezial e le baghette farcite delle pizzerie. Mangiate dove mangiano i ragazzi tunisini, il cibo è sicuramente buono ed autentico.
Evitate di bere l'acqua del rubinetto, per il resto non ci sono problemi.



4. Contrattate sempre
contrattate sempre e ovunque il prezzo richiesto, perchè qui da sempre funziona così.
Vi chiederanno sempre di più, voi giocate invece al ribasso.
Il mercato tradizionale è il suk, è chiuso la domenica ed è un buon posto in cui acquistare.




viaggiare low cost in Tunisia

qualche dritta su come viaggiare spendendo poco in Tunisia
un paese sicuramente gia economico per noi, non troppo vasto ma vario

ALLOGGIO

ci sono le "pension" piccoli hotel molto spartani in cui dormire, il costosi aggira sui dieci euro a notte a persona. Non vi aspettate pulizia impeccabile e lusso, ma solo risparmio. Per dormire se siete giovani e all'avventura va bene.

Anche qui esiste il "coutchsurfing" persone o famiglie che hanno piacere ad ospitarvi gratuitamente, sia tunisini che stranieri con una casa qui. lo trovate sul sito ufficiale e non è pericoloso.

Gli hotel tre stelle hanno prezzi sui trenta euro a notte a persona, non proibitivi per europei, anche se in Tunisia il prezzo non si può definire irrisorio.




CIBO

I ristoranti popolari
piatti locali a prezzi bassi, servizio spartano ma gentile e veloce. Sono i posti migliori, sono numerosi e se cercate bene ce ne sono anche di puliti.
Fanno cous cous, insalate, carni, patatine, panini, a volte pizza, pasta e riso. Un pò di tutto.
Si spendono dai tre euro a testa.

piccoli garage in cui fanno cibo da asport
alcuni fanno panini imbottiti detti chapati, altre piadine di vario genere chiamate panini libabesi, altri pizza o panini fatti di pizza piegata in due e imbottita. L'offerta è varia e sempre buona.
Si trovano anche insalate e zuppe di ceci, frittate e frullati di frutta fresca.
I prezzi sono bassi e la popolazione mangia qui.
Si spendono da due euro a testa.

street food
Spesso venditori ambulanti vendono pane, fanno panini o crepes, vendono frutta o grissini, frutta secca o fichi d'india già puliti a prezzi bassi.

ristoranti
piatti locali e internazioni a prezzi piu alti in ambienti più curati, ma i prezzi non sono low cost.
si spende almeno dieci euro.


pizzerie locali
Le pizzerie hanno solitamente prezzi popolari e non solo pizze ma anche panini, zuppe e insalate,
Il cibo è sempre buono e locale, i prezzi convenienti.
i prezzi partono da tre euro a persona circa.


SPOSTAMENTI


macchina a noleggio
i prezzi vanno da trenta a cinquanta euro al giorno a seconda della stagione. in estate sono più care e sotto le feste. La benzina costa circa 0.80 euro al litro.
E' un mezzo comodo per gli spostamenti e per avere massima libertà, ma per medio lungo periodo non esattamente low cost.


LOUAGE
sono camioncini da una decina di posti che permettono si spostarsi un po ovunque, costano poco e partono quando sono al completo. Coprono tutto il territorio ed e il mezzo maggiormente utilizzato dalla popolazione tunisina perchè economico e capillare.

TRENO
Non sono tutte raggiunte dal treno le citta della tunisia , solo da Tunisi a Sousse ma il prezzo è buono per spostarsi.


BUS
Il servizio bus copre tutta la nazione a prezzi ragionevoli. trovo che sia il mezzo migliore per spostarsi anche se più lento, ma arriva dappertutto e consente un badget basso. Si può fare conoscenza e ci sono soste nei ari caffè per mangiare / bere o andare ai servizi.

TAXI
E' un mezzo molto usato e a prezzo ragionevole, adatto alle brevi distanze. controllate sempre che sia acceso il tassametro. E' comodo perchè vi porta esattamente dove desiderate, costa circa 0,50 euro al chilometro.

AUTOSTOP
 non si usa molto credo fare autostop perche non ho mai notato nessuno e non ho nemmeno provato. ma potrebbe essere un'idea chiedere un passaggio a chi va già nella direzione desiderata

BICI
Ho visto diversi viaggiatori girare in bici la Tunisia, dipende da quanto siete sportivi !

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Spiagge

Le spiagge sono quasi tutte libere, sono poche quelle che offrono ombrelloni e sdraio.
il costo di ombrellone e sdraio solitamente è di cinque o sei euro.

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acquisti

i mercati detti suk sono i posti miglori per gli acquisti a tatto che contratte sempre ogni prezzo richiesto.


 caffè

nei baretti popolari i prezzi sono bassi, solitamente il caffè costa 0,700 dinari e il te alla menta uguale,
I prezzi salgono a seconda della zona e della bellezza del caffè.
Anche nei caffè pieni di uomini potrete sedervi se siete donne, non vi sono divieti.
I bar turistici sono più cari e hanno prezzi europei.



In Tunisia potete arrivare anche senza aver prenotato nulla, cercare un alloggio economico non è difficile, basta accontentarsi e non farsi troppi problemi.
non ci sono pericoli ed è possibile spendere poco stando un pò attenti.
Tutto quello che è locale costa poco, il cibo importato invece è caro e da evitare se avete un budget limitato.

Per girare il bus è il mezzo più economico e comodo, arriva in ogni città e una volta arrivati potrete decidere cosa fare e chiedere i vari prezzi,

La miglior vacanza nel paese è un giro itinerante alla scoperta delle diverse attrazioni come il deserto, il mare, le medine, le oasi.

vala la pena dormire una notte nel deserto, agenzie locali a Douz e Tozeur organizzano escursioni in gruppi con bivacco tra le dune, cena e ritorno a cammello.
La zona del deserto è sicuramente quella più affascinante e da non perdere.

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Per me un buon itinerario per conoscere il paese sarebbe

tozeur e le oasi
Douz e il deserto
Matmata e uno ksar
Mahdia
Hammamet
Sousse medina e museo
Kelibia per il mare top
Tabarka per il verde e lo snorkling
Tunisi 

Djerba in inverno














Torno sull'isola di Djerba per qualche giorno, ospite di una famiglia del posto.
Ritorno qui, ancora una volta, fuori stagione prima che arrivi il caldo vero.
Sarà destino, penso mentre osservo questo calmo mare.
Il cielo è variabile e va da azzurro con nuvole, a velato.
A volte esce il sole, a volte il vento ricopre il cielo di nubi.
Djerba inizia, se si arriva in traghetto, dal piccolo paesino di Ajim.
da Tunisi ho preso il pullman che in sette ore circa arriva qui.
Non proprio una passeggiata, ho scelto la tratta notturna. nelle soste mi hanno offerto te e gelato, i vicini di posto molto cortesi.
Il bus arriva pochi minuti prima dell'alba quando le strade sono ancora deserte e silenziose, non ancora rischiarate dal sole mattutino.
Passano un paio di uomini in motorino che iniziano a lavorare presto e salutano per cortesia.
Mentre aspetto su una panchina sotto le palme il cielo si fa rosato e la luce piano arriva con il sole che sale.
Mi incammino sulla strada principale con la mia piccola valigia in cerca di un baretto aperto.
Qualche ristorante di pesce sulla strada, qualche moschea, il mare, il porticciolo, le case, le palme, i motorini.
Mi siedo nel primo baretto per un caffè, visto che il te lo fanno solo nel pomeriggio.
Qualche altro cliente in veste tradizionale arriva per iniziare la giornata.
A Ajim la vita è calma e non succede molto, anche se prevedo che come ogni isola un giorno sarà più turistico e si espanderà.
Qui tornano molti tunisini che vivono all'estero a trovare la famiglia, pochi i turisti stranieri.
Si trova sul mare ma la spiaggia non è sabbiosa, ma fatta di ciottoli. Il mare è calmo e pulito, digrada dolcemente e non è male.

Di nuovo hanno fatto un baretto sul mare in legno di palme con terrazzina ed animali che girano liberi come pavoni, oche, anatre, scimmiette, cani.
Un posto semplice ma piacevole, un pò fuori dal paese e molto tranquillo.
bevo un te alla menta e vado in bagno a fare pipì. Uscendo dal bagno apro la porta e un bel pavone mi passeggia davanti.

Arrivo alla casa di una fonna che avevo conosciuto a Tunisi e mi offre un pò da mangiare tra chiacchiere e saluti. Sta facendo un tappeto a mano.
Affascinante vedere come con qualche filo di lana si formi un bel tappeto.
Cerco di carpirne i segreti, i movimenti veloci e sicuri della sua mano.

Vado in cerca di una spiaggia a piedi per delle vie sterrate che non so bene dove portano, ma al mare arriveranno, penso.
E infatti ecco davanti a me una spiaggia con conchiglie e due barchette di legno azzurro.
Acqua azzurrina e bassissima, qualche alghetta, il panorama della costa tunisina davanti.
Le donne raccolgono frutti di mare per cucinare e per i ristoranti, io mi bagno un pò e resto a prendere al sole nel silenzio.
Ritorno sui miei passi e percorro piccole stradine solitarie che mi riportano al paese.

























Macellerie in Tunisia




In Tunisia la macellazione segue regole religiose, diverse dalle nostre usanze.
la carne viene venduta al supermercato o dai macellai che ne espongono i pezzi tutto l'anno.
Al caldo o al freddo non importa, sono sempre esposti gli animali uccisi, le loro pelli e le loro teste.
Io sono vegana, contraria all'uccisione di qualsiasi forma di vita e per me è davvero dura convivere con queste immagini forti che spesso mi trovo a incontrare.
























Quello che vorrei si sapesse sulla Tunisia

1. In Tunisia c'è il deserto e si trova nella parte più meridionale del paese.
Distese di sabbia, dune chiare e canyon che ospitano tre oasi molto belle Tamerza, Chebika , Mides.
le città del deserto sono Douz, Tozeur e Nefta che ospitano bei palmeti e medine antiche,

2. La Tunisia è sempre stata un paese tranquillo e sicuro, con persone accoglienti,
il popolo è aperto e cordiale, le persone amano divertirsi e chiacchierare, rilassarsi.
Ceti sguardi possono sembrare duri, ma è solo un'impressione che si sgretola appena sorridiamo, salutiamo o iniziamo a chiacchierare con qualcuno.

3. il clima è mite ma mediterraneo con estate calda e inverno abbastanza freddo.
Sfatiamo un mito: l'inverno c'è anche in Tunisia e dura circa tre mesi, non è un paese sempre torrido.
L'estate è calda ma secca e non afosa, perciò mai troppo fastidioso.

4. Il mare è bello.
Ho sentito spesso lamentele sul mare della Tunisia e molti elogi, questo perchè occorre sapere quali sono le spiagge più belle, a volte vedo persone pigre che non escono mai dal villaggio e non si guardano intorno. Se chiedete agli abitanti o agli altri viaggiatori saprete dove trovare le spiagge più belle.
Kelibia, Korba, Hammamet zona medina, Mahdia, Tabarka sono le spiagge per me migliori del paese.
a djerba Midoun e Sidi gmourr sono le acuq più belle.

5. La vita è semplice.
Non ci sono tutti i divertimenti e i servizi che si trovano in altri paesi, la vita è più semplice. Quando si esce si va generalmente al bar per un te, un succo o un caffè.
nelle zone più borghesi esistono i divertimenti ma sono fuori mano e i tunisini ci vanno solo occasionalmente.

6. I taxi sono tantissimi e non costosi.
le tariffe sono alla nostra portata e i taxi servono tutto il paese e tutte le città, ce ne sono tantissimi.
E' il mezzo più utilizzato. Ci sono anche quelli collettivi chiamati Louage e sono furgoncini da una decina di posti che fanno in una meta prefissata una volta che sono al completo. I prezzi sono vantaggiosi.

7. Il paese può essere girato in autonomia.
Si può benissimo girare da soli in tutto il paese, non ci sono problemi e io l'ho sempre fatto.
E' una cosa normalissima, in tutte le città si può arrivare in macchina, in bus, in louage o in taxi,
Contrattate sempre il prezzo di noleggio della macchina e controllate che il taxista accenda il tassametro appena partiti.

8. I bambini sono tanti e molto amati.
Le famiglie sono ancora abbastanza numerose e molti sono i bambini che giocano in strada e vanno a scuola. Insomma si vedono sempre molti bambini anche se negli ultimi anni non se ne fanno più così tanti come una volta.
Ogni tunisino ritiene i bambini sacri, soprattutto i propri figli e sono sempre pronti a coccolarli, anche se sono di altri. C'è molto amore per i bambini in generale.


9. nessuno si scandalizza se baciate un bambino che non conoscete, nemmeno se lo coccolate o lo salutate.
Non ci sono mamme spaventate dai vostri batteri, dalle vostre potenziali malattie se baciate un bambino, nessuno si spaventa o arrabbia se lo salutate, se ci giocate un pò o se gli offrite qualcosa.
Anzi, saranno ben felici di vedere che mostrate interesse per il loro bambino.
i figli sono considerati principini e principesse e ogni famiglia fa il possibile per loro.

10. i bambini tunisini sono molto svegli, vivaci, aperti e curiosi,
i bambini verso gli stranieri sono molto curiosi, sono anche un pò timidi e molto educati,


11. L'idea di famiglia è ancora molto forte e sentita.
la famiglia è considerata molto importante, tutti hanno molti parenti. ci si vede spesso, si mangia insieme ed è normale fermarsi a dormire da qualcuno anche mettendo semplicemente un materasso a terra. tutti hanno molti cugini, zii, nipoti.


12. la frutta e la verdura sono molto buone.
E' un paese mediterraneo perciò offre molta buona frutta come fichi, meloni, angurie, fragole, banane, mele, pere, datteri, fichi d'india, arrance, mandarini, limoni, uva, avocado.
Anche insalata, pomodori, peperoni piccanti o dolci, erbette, zucchine, zucche, cipolle..
insomma i vegetali non mancano.


13. Non tutto il paese è arido, ci sono anche zone verdeggianti.
A nord e soprattutto a nord ovest tra Bizerte e Tabarka il paese è verdeggiante, con foreste e campi, mucche e coltivazioni.
Le distese di ulivi sono immense, anche i palmeti a sud e le pinete a nord, dipende dalla zona in cui vi trovate.
Si producono anche vino e miele nel paese. La produzione di frutta e verdura è abbondante e varia.

14. I tunisini adorano i dolci.
Amano i dolci di ogni genere a patto che siano davvero tanto dolci o in alternativa cioccolatosi.
i dolci che si trovano sono solitamente quelli tradizionali di influenza araba, come baklava, dolci di datteri, fritti, e mielosi.

15. Le donne si fanno la ceretta araba.
Zucchero e limone bollono in pentola fino a diventare un caramello che verrà utilizzato come una ceretta naturale per togliere peli sul corpo. Ogni donna fa la ceretta integrale dal collo ai piedi, spesso anche in faccia. Odiano i peli !

16. Le donne arabe si curano molto,
Alle donne piace molto farsi belle e uscire presentabili ed eleganti al momento giusto.

17. L'hammam è un rituale molto in uso ancora oggi.
Il bagno turco di vapore è in ogni quartiere e tutte le donne ci vanno molto spesso per lavarsi e fare la ceretta, soprattutto in inverno quando fa freddo.
I pressi sono popolari, si fanno anche massaggi con un guanto molto ruvido e sono sempre pieni.
Io li adoro.

18. Gli uomini amano stare al caffè e i caffè sono sempre pieni.
L'uomo in Tunisia ha come posto di svago, relax e chiacchiere il caffè in cui si bevono solo analcolici, solitamente te alla menta e caffè.

19. La chicha
Qui si fuma la chicha, che in altri paesi chiamano narghilè, con tabacco dolce e fruttato.

20. molti giovani non amano lavorare,
Normalmente un paese ricco di giovani ha una grande forza ma qui non tutti amano lavorare molto e gli stipendi sono bassi, perciò per le strade c'è sempre in giro molta gente.

21. Molte mogli sono casalinghe.
La religione musulmana insegna rispetto per la donna, qui spesso le mogli fanno le mamme e le casalinghe perchè fanno presto dei figli e amano essere presenti.
nei quartieri più borghesi le donne invece solitamente lavorano e fanno pochi figli o non ne fanno affatto.

22. Gli italiani sono molto amati, e tutto ciò che è italiano.
Il cibo italiano e la moda sono molto apprezzati, solitamente tutti i tunisini amano gli italiani conoscerli e chiacchierare con loro

23. C'è molta invidia e pettegolezzo.
Purtoppo tendenzialmente i tunisini sono spesso invidiosi di tutti quelli che hanno qualcosa più di loro, ma sanno anche essere molto generosi.
non esiste la privacy e tutti si interessano alla vita degli altri, soprattutto tra parenti e concittadini.

24. la Tunisia è un paese da accettare com'è
Non si può pensare di arrivare qui e cambiarne la mentalità, solo di accettarla e seguire il ritmo.
ogni paese ha le sue regole.

25. le donne non sono tutte coperte,
E vero che molte donne si coprono i capelli, solo poche il visto, ma molte si vestono all'europea.
Dipende dalla famiglia e dal paese in cui abitano solitamente.

26. Il maiale non si mangia.
Anche qui ci sono eccezioni , ma in generale non si mangia maiale.

27. i tunisini fumano tantissimo.
Tutti fumano molto, gli uomini soprattutto anche se sempre più donne iniziano a fumare.
le sigarette vengono vendute ancora sfuse.

28. Inshalla
E' la parola più usata e qui tutto succede se Allah vuole, inutile preoccuparsi troppo.

29. si danno quattro baci quando ci si incontra.
All'incontro con gli altri si danno quattro baci e ci si saluta calorosamente.

30. Siti archeologici romani.
Ci sono molti siti archeologici di epoca romana in tutto il paese, come Sbeitla, Dougga, cartagine, Bulla Regia, il colosseo el Jem, Se cercate cultura e antiche rovine le troverete anche qui,










sabato 13 giugno 2015

Ramadan in Tunisia

Il ramadan è il digiuno che dura un mese e viene praticato dai musulmani.
La prima volta che arrivai in Tunisia nell'estate 2013 erano giusto gli ultimi giorni di ramadan.
All'epoca era agosto, ma il mese del famoso digiuno cambia ogni anno perchè il calendario islamico si base sulle fasi lunari.
Quest'anno la data di inizio cade al 18 giugno 2015 e dura un mese, esattamente fino al 18 luglio 2015.
L'atmosfera di un paese sotto ramadan cambia molto, da stato a stato, ma anche da zona a zona,
In Turchia ricordo che nella parte ovest la vita era perfettamente normale, mentre nel più tradizionale estremo est molti negozi, bar e ristoranti erano chiusi e le persone più osservanti.

In Tunisia il ramadan non è così forte. Molti negozi restano chiusi ed aprono solo in tardo pomeriggio perchè riposano e perchè ci sono pochi clienti.
Non tutti i tunisini rispettano il digiuno e molti sono i luoghi di ritrovo per chi mangia.
In centro molti degli esercizi restano aperti, i turisti sono i benvenuti e possono mangiare e bere tranquillamente.
La giornata di ramadan inizia all'alba e termina al tramonto con il canto della moschea.
L'orario dipende quindi dal periodo e dal sole.
La notte sia mangia prima dell'alba per avere energie durante la giornata, al suono del tramonto si cena interrompendo il digiuno solitamente con tutta la famiglia e con i parenti.
E' una festa molto sentita e si cena sempre con qualche parente.
Nel digiuno è vietato mangiare e bere, ma anche fumare, mentire, litigare, avere rapporti sessuali.
Ci si deve recare in moschea per la preghiera,
Non tutti seguono alla lettera questi comandamenti, ogni persona decide come farlo.
Da quel che so in teoria il profeta disse di mangiare datteri e latte allo spezzare del digiuno, ora in Tunisia si mangiano i piatti locali come il couscous, la carne, il brik, le insalate, frutta e frutta secca.
I prezzi durante questo mese salgono in tutto il paese.
Sono esenti dal ramadan bambini, anziani e malati.

Per me il senso del ramadam è quello del digiuno delle altre religioni, il corpo riposa, si ripulisce, si guarisce.
Si impara a controllare l'istinto e credo che la purificazione sia fisica ma anche spirituale,

Se siete turisti e viaggiatori potete tranquillamente venire in Tunisia, gli alberghi funzionano regolarmente e per esperienza dico che si trovano sempre posti aperti.
I tunisini non sono estremisti e sanno bene che noi stranieri non seguiamo questa religione, perciò nessuno mi ha mai detto nulla.
Ho trovato sempre molto rispetto da parte della popolazione in questo senso, la Tunisia sotto ramadan non è un paese estremista ma lascia a tutti la libertà di praticare o meno il digiuno.
Nelle zone turistiche molti esercizi sono aperti e operativi.
Non ci sono leggi che vietano di mangiare come in altri paesi arabi.

La differenza sostanziale sotto ramadan per noi che viaggiamo è sostanzialmente che di giorno c'è poca gente in giro visto che si dorme per non sentire fame, ma di sera le città sono uno spettacolo vivace.
Tutte le persone si riversano per le strade e c'è molto movimento fino a tarda notte.
Questo è un aspetto che mi piace molto !

Buon ramadan a tutti !
Un quinto della popolazione mondiale lo farà













mercoledì 10 giugno 2015

Imparare la lingua tunisina

Devo ammettere che la lingua araba non è certo tra le più semplici del mondo.
Ma con un pò di impegno non si tratta nemmeno di una missione così impossibile.
Ho avuto la fortuna di stare molto tempo a stretto contatto con i tunisini e sono riuscita ad imparare molto in questi mesi.
Ero partita già con i miei appunti trovati su internet e qualche parola memorizzata, ma vivere nell'ambiente mi ha aiutata ad imparare più velocemente.
A furia di sentir parlare le persone e la tv, poco a poco ho aumentato i vocali che conosco, formulo piccole frasi e capisco il filo dei discorsi.
C'è l'imbarazzo iniziale da cancellare, c'è da buttarsi a parlare e fare pratica.
Questo è il segreto per imparare, sforzarsi di parlare il più possibile.
Con il tempo si migliora l'accento, si memorizzano le frasi ed i modi di dire più usati, ci si fa capire.
E in arabo son soddisfazioni.
capire e poter rispondere, anche se con poche parole, è una grande soddisfazione.
Finalmente dopo una decina di mesi posso capire più o meno quello che le persone intorno a me dicono.
All'inizio era tutto arabo per me, non avevo la minima idea sull'argomento del discorso.
Ora sono fiera di me, finalmente mi sento parte delle conversazioni e riesco a chiacchierare un pò anche io con donne e ragazze nelle varie occasioni.

Noi europei in genere non abbiamo molte conoscenze circa la lingua araba.
Diciamo che l'arabo classico dovrebbe essere la lingua universale di questa fascia di paesi, piccolo particolare non lo parla quasi nessuno.
Tunisia, Egitto, Libia, Albgeria, Marocco, Libano, Emirati... parlano tutti differenti dialetti dell'arabo.
Così comprendo i tunisini, ma gli altri ancora no !
Ora mi manca di mettermi di impegno e studiare la scrittura araba con quei simboli così affascinanti e difficili.
Ce la farò !






domenica 7 giugno 2015

Tunisia, io ci vado



















Questa foto l'ho presa dal web perché ora non mi trovo a Sidi Bou Said, ma Scheva e Gattuso si.
vacanza in Tunisia, per fare pubblicità suppongo ad un bel paese ora messo in crisi dall'attacco al Bardo.
Speriamo che serva a non far crollare una stagione turistica , grande fonte economica per la Tunisia che merita di non restare sola e combattere il terrorismo e gli interessi politici che ci sono dietro.

Forza Tunisia, siamo con te !



caffè per uomini, e non solo.




Clienti esigenti in poltrona 

Io e gli altri animali.





L'amore per gli animali è forse qualcosa che portiamo dentro da sempre, almeno per me è sempre stato così.
Qui a Tunisi ho adottato diversi gatti, quattro, salvati dalla strada e da una sorte sicuramente non felice.
Mi piace girare per città vivaci, piene di gente, colori, animali anche.
Qui capita spesso veder passare un uomo con una pecora, o un pastore con un piccolo gregge di capre o pecore.
A sud i dromedari sono molti, mentre a nord si vedono più cavalli.
tanti ragazzi hanno come animale domestico una scimmietta o un falco.
Per il lavoro viene spesso utilizzato l'asino.
Molti gatti e cani girano per le strade randagi, o abitano nelle case.
Tra gli animali più teneri e belli ci sono le fennec, volpine del deserto che stanno anche in casa comode al posto di cacciare insetti tra la sabbia. Con le loro orecchie grandi e il muso affusolato sono stupende.
Per ora ho solo i gatti, ma uno zoo non mi spiacerebbe affatto !
















La medina di Tunisi




Medina, in arabo, significa città.
Oggi questo termine viene usato per indicare la città antica araba, quelle che si trovano in nordafrica, ma anche spagna e Sicilia e vennero fondate dagli arabi intorno al IX secolo.
Erano città circondate da mure protettive, nelle quali si entrava attraverso poche e grandi porte, di solito sono pedonali e fatte da un labirinto di vie piene di negozi, ma anche caffè, moschee ed opere architettoniche.
Sono sempre state zone densamente popolate e vive, traffico e commercio, via vai di gente.
Le vie strette e labirintiche servivano a confondere gli invasori e a difendersi meglio.
La medina di Tunisi oggi è stata riconosciuta dall'Unesco come patrimonio dell'umanità ed è una zona molto vissuta della città e molto esplorata dai turisti.

Venne fondata nel 698 con la Moschea Zituona e si sviluppò proprio partendo da qui.
Tunisi nell'epoca medioevale coincideva con la medina, era la capitale di allora.
oggi la città esterna si è espansa molto e si modernizzata, ma il cuore storico della capitale resta una zona vera ed antica, non solo turistica, ma vissuta soprattutto dai tunisini che qui lavorano e che vengono a comprare.
Fu in passato fulcro religioso, intellettuale ed economico di Tunisi.
Fu una zona molto importante e vivace.
Ora la Medina occupa un sesto della superficie della città, si è sviluppata senza seguire un piano organizzato ma con il tempo si è espansa a zone.
La medina apre verso le otto del mattino e chiude al calar del sole al suono del quarto richiamo della moschea e la domenica.
la mattina presto la medina si sveglia e prende vita con i venditori che aprono i negozi del suk e iniziano ad esporre la merce.. tappeti, ceramiche, vestiti arabi coloratissimi, sciarpine, quadri, piatti intagliati, teiere, bicchieri, babbucce, tamburi, calamite, borse, profumi, spezie, gioielli...

Partendo dalla porta di francia percorro la via principale che conduce alla grande Moschea Zituona, cammino per la via stretta e piena di negozi, merce, colori, gente, venditori..
vengo subito accolta e stupita dai colori, dai suoni, dai profumi del suk delle essenze.
Prima di arrivare alla moschea c'è il suk dei pasticceri che fanno dolci tradizionali, tra datteri, luci, colori e fumi che si levano per le stradine.
E' un bell'esempio di mercato arabo che ogni volta mi avvolge di colori e colorato caos di gente e merci, odori e profumi.
Contrattare ogni prezzo è d'obbligo, e anche acquistare uno degli oggetti di artigianato.
le lampade tunisine sono varie e belle, di vetro colorato o di ferro batturo, ce ne sono di molti modelli e danno un tocco di charm ad ogni ambiente.
Passo da una zona coperta con un ristorantino davvero invitante che fa diverse specialità della zona.
ecco che appare la grande Moschea Ez Zitouna, il cuore del suk, che fu costruita nel 698 e diede origine alla zona del mercato.
Si può entrare con il capo coperto da una stoffa e visitare il cortile della moschea.
dei gradoni conducono all'ingresso, qui si può restare seduti a bere un te alla menta dal cameriere che passa con il vassoio.
davanti negozi di profumi e pellami, spezie e incensi.
Qui si trova il museo del Folclore sulla destra che vale una visita anche per la sua terrazza panoramica.
Vicino entrando nella stradina coperta a destra si trova un cortile antico ora ristrutturato che ora è un bel caffè e ristorante fonouk el attarine, adatto per un pranzo o una pausa di relax in un bell'ambiente curato e tradizionale.
proseguendo verso l'alto il mercato si fa coperto, con piccole strisce di luce polverosa che entra dalle piccole finestrelle squadrate del soffitto. una volta tutto il mercato era coperto, ora sopravvive intatta solo la zona alta.
Anche qui profumi, incensi, hennè, colori, kajal, confetti, antiquari con oggetti meravigliosi catturano la mia attenzione e fanno galoppare la mia fantasia in un fascino dal sapore antico.
Ricordo le sensazioni di stupore e meraviglia, di altro mondo che mi travlgono sempre ogni volta che passo da questa zona del mercato.
le borse di paglia intrecciate sulla sinistra, i vicoli e i piccoli dettagli.
Le vetrine si fanno luccicanti alla fine del suk con i negozi degli orefici tutti raggruppati insieme ed il fresco di questa zona.
quando fa caldo nella zona alta e verso sinistra le vie sono meno affollate, strette e coperte, e per questo molto fresche.
Verso destra invece ci sono vie davvero magnifiche da girare ed esplorare, è la zona più bella.
Una guida è ottima per scoprire gli scorci davvero unici.
Donne tunisine e ragazze girano per gli acquisti, agli uomini spetta il compito di vendere al miglior prezzo, a noi quello di contrattare senza cedere.
uscendo dalle vie coperte verso nord si arriva alla kasbah con una piazza aperta, al centro un monumento bianco con fili di rosse bandierine tunisine.
intorno bei palazzi di economia e politica.
Questa è la parte antica del suk e tradizionale, è la zona degli artigiani, dei prodotti locali e tipici, la zona dei caffè in cui rilassarsi e dei ristorantini dove mangiare.
se cercate posti popolari mangiate nei dintorni della moschea, prezzi e qualità buoni.
Quel che io amo è girare senza meta, guidata dai profumi, dagli incontri, dalla curiosità..
si trova di tutto ed è bello scoprire gli angoli nascosti.
fatevi invitare dai negozianti a salire sulle loro terrazze per godere del panorama della medina dall'alto !


entrando dalla piazza della porta di francia a destra invece si entra nel mercato moderno.
Un immensa zona di viette piene di negozi di vestiti, scarpe, trucco, biancheria.. tutto moderno.
E' un'altra realtà rispetto al suk, qui non c'è artigianato ma tunsini, soprattutto donne, a caccia di acquisti.
Mi ha impressionato la grandezza della zona e la quantità di merce, per me è un divertimento girare dentro qui.
Non è pericoloso ma come in tutti i luoghi basta stare un pò accorti.
L'avventura è quello che più lascia emozioni in un viaggio ; )















































wiza, nel cuore della Medina di Tunisi

Le sue antiche pareti hanno visto le riunioni dei Sufi, i mistici dell’Islam, l’ansia del primo giorno di scuola di tanti bambini e il riposo dei viandanti. Diventata una semplice abitazione, nella primavera scorsa la zāwiya di Tunisi è stata restituita alla sua funzione sociale dalla passione artistica e culturale di un gruppo di ragazzi tunisini e italiani.


Nel cuore della Medina di Tunisi, svincolandosi tra le varie stradine e bancarelle tipiche del suq, ci si imbatte in una suggestiva “zāwiya”, un edificio storico in cui i sufi, i mistici dell’Islam, si riunivano, utilizzato anche in funzione di “madrasa”, scuola, o di luogo d’accoglienza per i viaggiatori di passaggio. I primi esempi di zāwiya risalgono al secolo XII: rappresentavano importanti centri della vita sociale.
La zāwiya di Tunisi, utilizzata per diversi anni come semplice abitazione, ora è pronta a diventare di nuovo un punto di riferimento della vita sociale del quartiere, grazie all’intraprendenza e alla voglia di fare di un gruppo di giovani italiani e tunisini. Da maggio l’edificio ospita infatti lo spazio artistico – culturale Twiza.
Twiza è una parola berbera: indica uno stile di vita basato sulla condivisione e sulla partecipazione collettiva. Un nome che calza a pennello per questo luogo, che in pochi mesi, tra diffidenze iniziali e curiosità, è riuscito a diventare quasi un tutt’uno con gli abitanti del quartiere.
“Attraverso varie attività artistiche e culturali – mi spiega Simona, da cui è partita l’idea – vogliamo riuscire a coinvolgere quanta più gente possibile in questo progetto, in modo da far diventare Twiza uno spazio vivace per incontrarsi e condividere idee”.
Simona, 37 anni, della provincia di Enna, ha studiato all’Orientale di Napoli e Belle Arti a Londra. Dopo aver viaggiato tra Egitto, Siria, Marocco, Palestina ed Algeria, è approdata a Tunisi per la prima volta nel 2002, per poi ritornarci nel 2011, nei primi mesi post – rivoluzione.
Dopo un periodo di pendolarismo tra Londra e Tunisi, da ottobre è stabile in quest’ultima città: “E’ da un po’ di tempo che volevo creare un progetto culturale simile – racconta Simona -, così appena ho avuto l’occasione ne ho parlato con qualche amico e ci siamo messi all’opera. Il luogo l’abbiamo trovato per caso: stavamo cercando da qualche mese uno spazio adeguato e, parlando con un parrucchiere del quartiere, ci ha indicato questa casa. Dalle sue parole sembrava fosse un edificio storico, ma quasi in rovina. Invece quando siamo arrivati, ce ne siamo subito innamorati”.

Da lì, il via all’autofinanziamento tramite crowd funding sul web: grazie alla cifra raccolta, i ragazzi hanno pagato l’affitto per l’edificio e si sono dati da fare per trasformarlo in un luogo ancora più accogliente.
Quando varco la soglia della porta della zāwiya, rimango subito affascinata dalle decorazioni della cupola del tetto, e dall’inventiva dei ragazzi nel trasformare lo spazio. Al piano terra si trova uno spazio cottura e due stanze; sbircio all’interno e in quella più piccola è appesa una lavagnetta per le lezioni di lingua. Salendo le scale, in un tripudio di colori si arriva al piano superiore, dove tavolini – con materiali di recupero – materassi e cuscini alla araba sono pronti ad accogliere i visitatori.
“Pensiamo che l’arte sia un modo di vivere– dice Amadris, 29 anni -, qualcosa da condividere con le persone che abitano il quartiere, non qualcosa che deve stare rinchiusa nei musei. Il nostro stesso nome indica un modo di essere diverso rispetto al sistema”.

Amadris, un master di letteratura inglese alle spalle, è entrato a far parte di Twiza grazie ad un amico, anche lui nel collettivo: “Ha cominciato a parlarmi del progetto e mi è piaciuto. Si viene qui e si fa quello che si può, io suono la chitarra e mi è venuta l’idea di fare dei corsi di tunisino, arabo e chitarra”.

Safae, 22 anni, studentessa di legge, ha invece tenuto un workshop di danza del ventre: “Ho incontrato Ghaith, mi ha detto che avrei potuto dare una mano: mi è piaciuto ed eccomi qui. Questo è un posto dove si può essere se stessi, dove c’è amore, solidarietà e ci si può divertire.
I ragazzi che compongono Twiza sono un mosaico di personalità diverse, ma tutti accomunati dall’idea di mettersi in gioco in prima persona e di fare qualcosa dal basso per promuovere la cultura: oltre a Simona, Amadris e Safae, c’è Ghaith, 24 anni, attore e clown, uno tra i membri più attivi, che ha tenuto laboratori di teatro per i bambini; Aurora, siciliana, studentessa di arabo, conosciuta da Simona alla Bourguiba School (la scuola di arabo frequentata per lo più da italiani,ndr); Rosa, inglese, ex coinquilina di Simona, ora tornata in Inghilterra; Mattia, studente di Scienze politiche, anche lui compagno di corso alla Bourguiba; Aymen, studente di Belle Arti; Tarek, insegnante ed artista; Francesca, fotografa italiana e Rafik, che non lontano da Avenue Bourguiba ha avviato il progetto autogestito “Blech hass”, dove i musicisti tunisini possono registrare le loro creazioni gratuitamente.
Nonostante le diffidenze iniziali – con anziani che storcevano il naso per la loro presenza – Twiza in poco tempo è riuscita a diventare un punto di riferimento per il quartiere, al punto che a volte alcune mamme lasciano lì i loro figli, sapendoli in buone mani, ed è capitato anche che alcuni bambini abbiano accompagnato qui un ragazzino di 17 anni di Sidi Bouzid, che stava dormendo per strada, chiedendo qualcosa da mangiare per lui.
Mentre intervisto i ragazzi, è un via vai di persone: alcuni bambini bussano alla porta e chiedono quando ripartiranno i prossimi workshop; e poco dopo entra un uomo, il vicino di casa, che si mette a chiacchierare del più e del meno con loro, proprio nello spirito di solidarietà e di partecipazione collettiva che lo stesso nome – Twiza – contiene.


Con una superficie di 270 ettari (più 29 ettari per il quartiere della casba) e più di 100.000 abitanti, oggi la medina accoglie un decimo della popolazione di Tunisi e occupa un sesto della superficie urbanizzata dell'area urbana. La pianificazione della medina di Tunisi ha la particolarità di non obbedire ad alcun layout geometrico né di seguire una precisa pianta e questa complessa organizzazione del tessuto urbano ha, durante il periodo coloniale, alimentato la convinzione che la medina fosse un luogo pericoloso e caotico, presso la quale regnava l'anarchia e vi era il pericolo di agguati. Studi intrapresi negli anni trenta, con l'arrivo dei primi etnologi, hanno, tuttavia, dimostrato come, in realtà, l'articolazione degli spazi della medina non fosse assolutamente casuale: le case erano, in effetti, costruite seguendo una gerarchia socioculturale codificata secondo complessi tipi di rapporti umani.
All'inizio del XXI secolo, la medina rimane ancora uno tra questi tradizionali quartieri fra i meglio conservati del mondo arabo. Infatti, contrariamente alle medine di Algeri,Palermo o Napoli, questo cuore storico di Tunisi non ha mai sofferto gli effetti di grandi catastrofi naturali e di interventi urbanistici radicali. È questa la ragione per cui, nel1979, la medina di Tunisi è diventata patrimonio mondiale per l'Unesco.