domenica 2 agosto 2015

tunisia 2015 post rivoluzione

La prima volta che andai in Tunisia fu agosto 2013, dopo la rivoluzione e la famosa dittatura di Ben Ali.
Ora la Tunisia ha da poco votato per la democrazia, un cambiamento sicuramente importante.
Come ogni cambiamento, però, richiede qualche sforzo ed il superamento di qualche ostacolo, purtroppo.
L'attacco al Bardo é stato davvero un avvenimento terribile che ha scosso il paese, tutto il popolo era sconvolto e soprattutto dispiaciuto! Molti tunisini che conosco erano imbarazzati verso di me, in quanto europea come le persone uccise. É stato uno shock anche per loro vedere un connazionale compiere un gesto simile e vedere accadere un evento così nel proprio paese. In molti mi hanno chiesto scusa, sentendosi colpevoli..
Conosco le persone del quartiere in cui vivo e sono sempre state ottime con me, rispettose, ironiche, socievoli. Mi sono sempre sentita ben accolta e mai in pericolo.
Io non mi sono mai sentita in un paese pericoloso e la Tunisia non lo é e non lo é mai stata.
Chi non ha vissuto qui o non è fedele visitatore potrà avere dubbi, ma i molti italiani ed europei che qui vivono e lavorano sono della mia stessa idea.
Il primo attentato al museo del Bardo aveva già recato un bel danno d'immagine alla Tunisia, aveva già portato molte cancellazioni di prenotazioni turistiche. Ma c'era ancora la speranza di salvare la stagione con pubblicità e più sicurezza.
Invece il secondo attacco a Sousse é stato il colpo fatale ad una stagione turistica già rovinata. Ora praticamente annientata.
Non ci voleva!
Una giovane democrazia deve essere difesa e sostenuta! un popolo così coraggioso anche se non perfetto deve essere aiutato.
Troppi interessi politici di vario genere sono certa, di celano dietro le mani di questi due attacchi disumani.
Sono dello stesso parere del re del Marocco: Ai giovani serve lavoro e una vita dignitosa per sconfiggere eventi di questo tipo. Serve più controllo, più tecnologia e leggi.
Serve il coraggio di continuare a scegliere la libertà e la giustizia.
C'è un prezzo da pagare, e ci sarà.
Purtroppo nella storia delle rivoluzioni e del progresso a favore di tutti c'è sempre stato un prezzo da pagare.
Ma serve reagire sempre per il bene di tutti e per costruire un buon domani.
Non è tempo di abbandonare la Tunisia democratica che ha scelto di migliorare.
Credo invece che in questo particolare momento storico serva coraggio!!
Il coraggio di creare un mondo migliore, il mondo che vogliamo.
La Tunisia è in punto strategico e ha risorse che le vengono ancora oggi rubate da paesi europei, quelli che si professano giusti.
Mi auguro che il suo popolo sia capace di creare una buona stabilità e una buona società per tutti.
 Mi auguro che il paese torni migliore di prima e che non venga lasciato solo da chi può contribuire a dare una mano.


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