Storie dall'altra sponda del mediterraneo. un'italiana in Tunisia tra mare, deserto, città, storia, medine, datteri e chissà che altro.
sabato 23 maggio 2015
acqua in Tunisia
In Tunisia l'acqua del rubinetto non è potabile e contiene molto cloro,
lo noto subito dall'odore. Appena la annuso il mio ricordo arriva alla piscina estiva in cui andavo a nuotare e l'odore del cloro restava appiccicato fastidiosamente alla mia pelle per ore, nonostante le docce.
In farmacia suggeriscono di non berla, non usarla per cucinare e non lavarsi i denti.
Io non la bevo, ma ci faccio doccia, ci lavo i denti e la uso anche per cucinare a volte.
Per cucinare sicuramente l'acqua potabile è da preferire.
Almeno eviterete la famosa diarrea o altri inconvenienti,
Qui è molto diffusa l'abitudine di comprare acqua potabile dai camioncini che girano in città con grandi bidoni di acqua.
In lingua locale "bidun" (bidone)
In casa ogni famiglia ha taniche che riempie di questa acqua venduta porta a porta,
un suono di clacson ripetuto richiama l'attenzione degli abitanti che si affacciano e scendono con le taniche vuote da riempire di acqua.
Il prezzo è molto basso, il sapore buono ed è sicura.
Il fatto che con il caldo stia nella plastica non rende molto felice, ma ci si deve pur adattare.
In fondo siamo in una città di mare molto calda e non certo in montagna dove acqua fresca abbonda di natura.
Al supermercato vendono anche acqua in bottiglia, si di vetro che di plastica.
Ovviamente costano un pò più dell'acqua del famoso bidone del camion.
Le bottiglie di plastica vengono riciclate, anche quelle di vetro e vi verranno pagate se le raccogliete e le portate a chi di dovere.
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